Disturbi CORRELATI A SOSTANZE

In questa classe di disturbi rientrano sia quelli indotti da sostanze (intossicazioni, sindromi da astinenza e disturbi mentali insorti come conseguenza dell'uso di sostanze) che quelli da uso ed abuso di sostanze, ovvero dipendenze vere e proprie a cui può essere soggetto l'essere umano facendo uso abituale e/o eccessivo ad esempio di alcool, caffeina, tabacco, oppiacei, sedativi, stimolanti, allucinogeni, e così via. Sebbene i quadri clinici dei soggetti dipendenti da tali sostanze appaiano molto diversi, e vadano quindi appropriatamente trattati in sede clinica, tutti hanno come denominatore comune l'attivazione diretta dei circuiti cerebrali deputati a gestire la ricompensa, coinvolti nella produzione dei ricordi e nel rafforzamento dei comportamenti. Questo sistema di ricompensa, per così dire, può essere attivato da tali sostanze in maniera talmente forte da far si che l'individuo ne sia sopraffatto e ne diventi dunque dipendente, trascurando le normali attività sociali, lavorative o affettive, e ignorando gli stimoli esterni che in soggetti sani e orientati nel futuro possono portare a ricompense indirette di tipo differente. Anziché dunque ottenere la stimolazione dei circuiti che regolano le ricompense comportamentali in maniera funzionale ed adattiva alla storia personale, i soggetti dipendenti da sostanze mirano alla stimolazione diretta del circuito cerebrale in questione per ottenere una ricompensa più immediata. Inoltre alcuni soggetti, caratterizzati da bassi livelli di autocontrollo e da una compromissione dei meccanismi cerebrali inibitori, sono particolarmente predisposti a sviluppare dipendenze, anche in relazione al tipo di vita condotto o alle ricompense sociali o emotive attivate durante le prime esperienze d'uso della sostanza di cui sono dipendenti. Sebbene le conseguenze sia sociali che organiche dell'abuso di sostanze siano completamente differenti a seconda del tipo di sostanza, i meccanismi cerebrali coinvolti sono dunque gli stessi. Ciò non vuole dire trattare un'addicition da eroina, ad esempio, allo stesso modo di una dipendenza da tabacco, in quanto, sebbene ci siano molte similitudini a livello dei meccanismi cerebrali coinvolti, i quadri clinici, le comorbilità e le conseguenze organiche variano moltissimo e vanno quindi analizzate di pari passo con la dipendenza in sé. 

 

Accanto alle dipendenze da sostanze, in psicologia si identifica anche una classe di dipendenze comportamentali, come ad esempio la dipendenza da gioco d'azzardo, quella da esercizio fisico, lo shopping compulsivo o la dipendenza da sesso. Recenti studi in materia hanno infatti evidenziato che i meccanismi cerebrali coinvolti nella regolamentazione dei sistemi di ricompensa che si attivano ad esempio nei "giocatori compulsivi" sono gli stessi che si attivano in soggetti dipendenti da sostanze, evidenziando dunque che non è la droga in sé a rappresentare la causa della reiterazione comportamentale, quanto piuttosto il rinforzo positivo che ne deriva, e che è associato a diversi livelli di sensazioni di piacere e di benessere, che con il tempo può arrivare a causare veri e propri deliri psicotici, e ad influenzare in maniera importante ed evidente l'umore.

 

Le conseguenze della dipendenza da sostanze possono essere varie e diramarsi su più livelli a seconda anche del tipo di sostanza o del tipo di comportamento di cui si è dipendenti. Non tutte però sono note, in quanto si ritiene che alcune sostanze siano meno dannose di altre in base ad una classificazione di tipo legale piuttosto che di tipo medico o psicofisiologico. A livello sociale si possono verificare casi di perdita del lavoro, degli interessi o degli affetti  come risultato di "sindromi demotivazionali", con conseguenze drammatiche per la storia individuale. A livello mentale, accanto alle già citate sindromi psicotiche e ai disturbi dell'umore con episodi depressivi o maniaci, si possono osservare disturbi di personalità e disturbi d'ansia. Accanto a quest'ampia gamma di disturbi mentali si possono presentare poi in concomitanza anche veri e propri danni cerebrali, disturbi fisici e danni all'organismo che vanno analizzati dal punto di vista medico.

 

Questa classe di disturbi è in genere trattabile tramite ricovero ospedaliero (in una "Suchtstation") di tipo stazionario o semistazionario per brevi periodi, al fine di stabilizzare il quadro clinico del paziente ed effettuare le analisi mediche del caso. Successivamente ci si può avvalere di specifiche "Tageskliniken" o si può ricorrere ad un intervento di tipo psicoterapeutico. Rivolgersi ad uno psicologo, che può offrire supporto, valutazione del tipo di dipendenza e della gravità di essa, strategie di empowerment e metodi alternativi di rinforzo comportamentale in un percorso di counseling, rappresenta il primo passo per riprendere finalmente il controllo sulla propria vita, sul proprio futuro e sulle proprie emozioni.  In tal caso è tuttavia necessario sottolineare che l'intervento dello psicologo è secondario a quello del terapeuta, e che ha come conditio sine qua non la totale astinenza del paziente, al quale, proprio per la particolare dinamica dell'intervento, è richiesto un approccio attivo al cambiamento, spesso agli antipodi dalla iniziale richiesta di soccorso "passiva" dei pazienti affetti da tale classe di disturbi. 


"Alla base dell'assunzione di droghe (...), c'è da considerare se la vita offre un margine di senso sufficiente per giustificare tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso non si dà, se non c'è neppure la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massiccie di insignificanza, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla vita" (Umberto Galimberti)