La consulenza rientra nei compiti professionali dello psicologo, in ambito preventivo e/o di assessment psicologico. Attraverso la consulenza psicologica, infatti, il professionista della salute mentale può inquadrare il caso in ottica psicodiagnostica, e stabilire, concordemente con il paziente, un corretto piano di intervento. Durante il colloquio, lo psicologo potrà inoltre avvalersi di differenti strumenti conosciviti, come ad esempio reattivi psicodiagnostici o test di valutazione, in modo da avere un quadro quanto più possibile completo della sintomatologia, delle esigenze e delle aspettative del paziente.
In senso più ampio, la consulenza psicologica prevede l'inquadramento del problema che ha portato il paziente alla richiesta di aiuto, la sua definizione in termini clinici, laddove sia necessario, e la comprensione dello stesso al fine di trovare la strategia migliore per affrontare insieme la difficoltà del momento che ha portato il paziente a rivolgersi allo psicologo, con l'obiettivo, sempre ben chiaro, di migliorare la capacità delle persone di comprendere meglio se stessi e gli altri, e di comportarsi in maniera più consapevole, efficace e funzionale.
La consulenza individuale nell'adulto si configura quindi come lo strumento più efficace dello psicologo nei casi in cui la richiesta di aiuto arrivi direttamente dal paziente, rappresentando non solo un modo per stabilire la presenza o meno di eventuali patologie sottostanti ed un eventuale inquadramento nosografico, ma anche un metodo conoscitivo imprescindibile per la pratica clinica, al fine di ottenere un quadro più ampio del disagio che accompagna la richiesta di aiuto e, soprattutto, delle dinamiche psicologiche e della storia della persona che allo psicologo si rivolge.
Durante il percorso di crescita i cambiamenti sono numerosi, e possono rappresentare degli ostacoli importanti bambini e adolescenti. I continui cambiamenti di ruolo sociale, così come quelli fisici, le richieste scolastiche, le nuove sfide, e magari le difficoltà ad inserirsi in nuovo contesto, possono sfociare in un disagio più o meno marcato, le cui manifestazioni esteriori non sono sempre facilmente rilevabili dal resto della famiglia. Il malessere del bambino o dell'adolescente può minare la stabilità della famiglia stessa, rappresentando un fattore destabilizzante per le sue dinamiche interne. Giocano infatti un ruolo fondamentale la percezione del livello di capacità decisionale proprio dei genitori, la necessità di voler proteggere il proprio figlio dalle richieste esterne, che possono essere vissute come vere e proprie minacce alla stabilità della famiglia, e le difficoltà comunicative proprie dell'età.
In questi casi la consulenza psicologica si configura come un doppio intervento, indirizzato sia alla famiglia che al minore. Sebbene in questi casi la consulenza richieda due approcci completamente diversi tra loro, data l'età dei soggetti e dunque la differenza tra le loro capacità cognitive ed emotive, sia bambini che adolescenti possono beneficiare dell'intervento consultivo dello psicologo, che è in grado di accogliere il loro disagio, elaborarlo, e restituirlo in modo comprensibile e chiaro per i richiedenti, andando a trasformare in questo modo anche le dinamiche familiari coinvolte. Laddove invece emerga invece un disagio clinico, o un preciso inquadramento diagnostico, come ad esempio nel caso di un disturbo dello sviluppo, lo psicologo potrà agire con gli strumenti più adatti allo scopo per indirizzare la famiglia verso il percorso terapeutico più efficace e adatto allo scopo.
A seconda delle richieste e delle necessità del caso, la consulenza può applicarsi a contesti sia individuali che di coppia, o anche di gruppo. Sebbene il mezzo conoscitivo rimanga il medesimo, durante una consulenza di coppia l'attenzione è indirizzata al corretto funzionamento della stessa, più che del singolo individuo, considerata in questo contesto come un unico organismo, con le sue dinamiche, le sue aspettative, i suoi bisogni, e le sue eventuali disfunzionalità.
La consulenza di coppia rappresenta dunque lo strumento elettivo quando a richiedere l'intervento dello psicologo non sia il singolo individuo, ovvero quando le dinamiche di coppia portano ad incomprensione, sofferenza ed incomunicabilità. In tali situazioni l'obiettivo della consulenza è quello di fare luce sulle dinamiche che si sono consolidate in maniera disfunzionale, agevolandone la presa di coscienza e accompagnando la coppia verso uno stato di equilibrio e benessere precedente all'insorgenza dei problemi che ne hanno minato la stabilità, ristabilendo dunque un livello di comunicabilità tra entrambe le parti coinvolte che sia efficace, funzionale e che sia in grado di guardare al futuro
Fondamentale, per una corretta consulenza di coppia, è dunque la promozione delle risorse di entrambi i partner, il loro coinvolgimento attivo nella presa in carico del problema, la comprensione del disagio denunciato, l'attivazione della coppia verso una dimensione comunicativa che rispetti e valorizzi il punto di vista altrui, interpretandolo in termini di dinamiche di coppia, così come l'analisi delle aspettative e delle dinamiche interpersonali. Con un occhio sempre rivolto ai desideri, ai bisogni, e alle possibilità di entrambe le parti coinvolte e, soprattutto, dell'"insieme" che formano.
"La potenza della parola nei riguardi delle cose dell'anima è uguale alla potenza dei farmaci nei riguardi del corpo" (Gorgia)
Dott. Massimiliano Bosco, M. Sc. Psych. - Psicologo clinico, Neuropsicologo
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